domenica 14 agosto 2011

Ho naufragato in balia di me. Senza sentire il mio corpo e il mio respiro. Sono fuggita con la stessa valigia che era per noi. Senza sapere dove e perchè. Gli odori che mi circondavano erano certezza di niente. Facce e respiri e spazi stretti lontani da ogni cosa immaginata. Sorrisi e compiacimenti insensati che mi soffocavano anche se non erano diretti a me. Il caldo infernale che si mischiava al bollente che avevo dentro e il pianto compulsivo che non mi lasciava mai. Tenevo stretta la borsa al petto come se qualcuno improvvisamente e con violenza stesse per arrivare a portarmi via anche quella piccolissima sacca di certezza personale. Ho provato ad allentare le dita sulla pelle della borsa per convincermi che non c'era nessuno intorno, nessuno interessato a prenderla, nessun motivo per aver paura. L'orrore della diffidenza. Sono salita con le gambe pesanti mi sono seduta al mio posto. Subito ho sentito sullo stomaco un peso grandissimo la strada si consumava io ero verso altrove. Perchè? Dentro le tempie rimbombi. Io lo amo. Rimbombi. Io voglio stare con lui. Rimbombi. Io non devo più sentirmi persa. Rimbombi. Io lo voglio addosso. Rimbombi. Io voglio essere felice. Rimbombi. Ho voglia di fumare. Rimbombi. Torno indietro e corro da lui. Rimbombi. Ho nodi strettissimi nel ventre. Rimbombi. Devo prendermi cura di me. Rimbombi.
Poi mi sono addormentata tra tutte quelle voci sconosciute intorno.
Ero sfinita
persa dentro ad una mancanza morbosa e viva.

1 commento:

teti900 ha detto...

magico brano, resto incantata fino al termine e poi esco. intanto un saluto ferragostiano