lunedì 28 novembre 2011

lunedì 21 novembre 2011

Non sono io che non ho tempo/


è lui che non mi ha


...

mercoledì 16 novembre 2011


E' sorprendente vedere quanta luce sputa.

sabato 12 novembre 2011

Sono immune alla distopia totalitaria
fiera accendo una sigaretta.
Tremo nell'intimo. Grido sempre dentro.
Ho rutti emozionali continui e improvvisi. Sì.
Contraddizioni di anormalità normale.
Sorrido.
Ho comprato un quaderno nuovo
con le pagine solo bianche.
La vita a volte va anche presa per il culo. E' vero.
Dunque dimentico quel bisogno
che nonostante tutto mi pesa sulle ossa
e penso all'idea.
Quella di Platone/che vive nell'Iperuranio
/perfetta e immutabile/altra da noi.
Sola e divina/nel suo essere.

giovedì 10 novembre 2011

Ci stavano un sacco di luci intorno e lei stava seduta stretta perché faceva freddo. Gli occhi li muoveva in armonia con la musica che si teneva nelle orecchie. Aspettava. Il giorno appena cominciava. Le spalle erano leggere e le sue sensazioni positive. Erano ore e momenti così. Sempre più spesso. Sempre in espansione e sempre pieni di schiuma. Un po' come tornare adolescenti. Un po' come sentirsi tremori di conquiste. Saltare con la corda. Truccarsi troppo. Uscire un po' il pomeriggio presto rientrare un ora dopo non andare a scuola pomiciare di nascosto. Ci stavano le luci e la gente e le foglie per terra ed era una mattina che le attraversava gli occhi come fosse respiro.

mercoledì 9 novembre 2011


Rumori...

martedì 8 novembre 2011

La bellezza delle arance
e qualcosa che ti fa sentire bene.
Tra margherite gialle
un pensiero diverso e sensazioni rigenerate.
La sabbia di questi giorni
che dal fondo si smuove/mi smuove
che libera tesori da troppo nascosti.
Di nuovo donna dentro uno sguardo più appiccicoso di altri
ed accorgersi precisamente di quanto tempo sia passato.
Infondo. Quanto tempo. In quel fondo.

giovedì 3 novembre 2011

mercoledì 2 novembre 2011

Era stata tutta la sera a piedi nudi sul pavimento. Aveva sorriso e condiviso. Si era lasciata trascinare da ogni cosa e come mossa da qualche forza buona aveva sentito tutto il bello del mondo idratarle la pelle. Mentre beveva ancora un bicchiere di vino si colorava gli occhi e rideva di quel riso che nasce nel petto e ti fortifica il pensiero. Non era tornata a casa. Si era messa a dormire sul letto più alto, con l'alba che arrivava sentiva ancora quel massaggio che le aveva scaldato le spalle... Si era addormentata piano con la vita che le accarezzava i capelli.