E quando poi certe cose
iniziano ad andare proprio come devono.
Inspiro. Sorrido. Espiro.
giovedì 29 settembre 2011
lunedì 26 settembre 2011
venerdì 23 settembre 2011
La semplicità complessa di una crostata di more. Avrei bisogno di respirarti in una stanza stretta stretta. La costanza attenta nel raccoglierle quelle benedette more tra rovi scomodi. Una per una. Non ho più quel pezzo di cielo in cui mi sistemavo per brillare. E mi servirebbe un gioco in cui sorridere per niente. Le promesse che uno di vita in vita dovrebbe mantenere. I segreti detti e mille altri motivi che ti stanno addosso e non puoi e non devi e non ti riesce di ignorare. Si sbaglia quando si ama tanto come quando si ama poco. L'innocenza. Dovremmo mantenerci innocenti anche se costretti ad essere adulti. Penso alla purezza e così vorrei l'amore. Un vento fresco e un tetto di notte e una luce troppo forte e poi le zampe lievi di un gatto lo stare in equilibrio su un piede solo e l'acqua quando hai sete ed un buon vino quando sorridi e l'ascolto incondizionato e la fierezza di essere lì in quel posto in quel modo in quel momento esattamente dove vuoi. Da grande vorrei essere una crostata di more. E adesso vorrei una treccia di capelli lunghi lunghi da intrecciare. Dopo averli spazzolati lentamente inclinando morbida la testa. Diffondermi.
giovedì 22 settembre 2011
domenica 18 settembre 2011
Tornava spesso a cercare quella sensazione capace di nutrirla. Si stava sedimentando ogni cosa in lei. Solo qualche brevissimo rigurgito che però non lasciava spazio a nuove considerazioni. Era tutto come sempre e quel sempre era una ripetizione troppo offensiva ormai per il tempo che invece voleva e doveva essere vissuto nell'oltre. Riscopriva tutti i valori ed era certa di quanto fossero insapori le vie di mezzo. Imparava l'autostima e il merito. Suo e di nessuno. E quella incompletezza la offendeva più di sempre. Che sapore avranno le farfalle? Quello dei sogni. Lo stesso dei sogni. Giocava tra terra e cielo la sua partita e si liberava di rumorosissimi pesi. Si svestiva piano piano e si illuminava di autenticità. Esistono affinità elettive ma esiste anche la consapevolezza che non sempre si possono compiere. Non sempre si posizionano al centro esatto di due fasci di luce. Le faceva pizzicare la lingua l'odore della pioggia e il silenzio ormai non la tagliava più.
sabato 17 settembre 2011
mercoledì 14 settembre 2011
martedì 13 settembre 2011
domenica 11 settembre 2011
Mi smarrisco. Vorrei per tutti la fluidità dell'acqua. Ricambio continuo di intenti e emozioni senza alcun ristagno. Non sempre non per tutto non di continuo magari, però ad un certo punto mi aspetto che accada. Stavo con il collo di una bottiglia dentro le dita e ascoltavo attenta ma soprattutto analitica. C'è qualcosa di perennemente spostato. Qualcosa di costantemente fuori posto. Sì, giudico. Io mi giudico di continuo e giudico anche gli altri. C'è un'assenza di amore così grande che la gente ormai, magari in modo involontario, è costretta a inventare. Lei inventa di amare lui, comprano una casa e coinvolgono il mondo - padri madri fratelli eventuali figli di eventuali altri coiti sbagliati - per poi passare giorni e mesi a massacrarsi finché uno dei due non ne può più e lascia che tutto bruci. Oppure lui abitudinario e statico non si espone non si scompone non si misura sta con lei le paga cene e weekend di consolazione e non capisce proprio perché quella benedetta ragazza continui ad essere così insoddisfatta, s'è anche trovato un'amante per non apparire troppo frustrato. Insomma c'è qualcosa di costantemente sfalsato. Anche nei rapporti amicali. Nello "stare" con l'altro in generale c'è troppo disagio. Sempre tutti concentrati a vedere chi incula chi e perché senza mai porsi il problema che forse le cose, delle cose accadono e basta. E quando, come ora, i miei occhi diventano punti di osservazione io mi sento fortunatissima sempre. Sbaglio tante cose mi illudo di tante altre esagero e spesso non mi do il giusto tempo, però sono sempre sempre sempre autenticamente in evoluzione. Di questo sono certa. Mi preoccupo di imparare e ritrovare gli occhi l'odore e tutto di chi mi sta intorno. Amo da quattro anni - anche di più - consapevolmente, senza inventare tutti i papaveri che di bellezza questo mi dona e quando mi passo la crema sul corpo so riconoscermi con fierezza.
Sì, io tendo all'acqua.
Io cerco ogni giorno di essere acqua.
sabato 10 settembre 2011
mercoledì 7 settembre 2011
Forse tornerò all'apice o forse no. Sono solo pazza, ma sono anche un sacco blu. Ed è innegabile quanto sia in alcuni momenti/respiri/spruzzi di me asfissiante l'assenza. E' credo una devianza. Odio la pubblicità nella cassetta della posta e non sopporto le frasi di circostanza. Alle sette e venti di questa mattina avrei voluto aprire le finestre e respirare il mare. Solo a questo pensavo mentre il sonno mi ricordava ossessivo del ritardo. Il mio punto di non ritorno vibra di continuo. Incerto anche lui come lo sono io. Mi manchi. Ho dimenticato di comprare le sigarette, sono tornata indietro con la sensazione collosa di aver commesso un errore irreparabile. Esagerazioni per disagi emotivi, quindi conseguente ed inevitabile esasperazione di eventi. Ora fumo ed è come se vedessi. Come se ti vedessi.
lunedì 5 settembre 2011
La luce le passava lenta tra i capelli. Era come era e andava bene. Doveva organizzarsi il tempo e le scelte da fare. Si smarriva un pochino di paura pensando a quanto ci fosse d'affrontare ma questo non mischiava certo gli obiettivi. E' normale la paura. Ma voleva più di sempre sentirsi parte della sua vita, senza attese inutili e rimpianti. Scegliere responsabilmente per se stessa. Colloqui in cui misurarsi senza impressionare e impressionarsi. Cambiare posto, lavoro e tutto ma soprattutto non portarsi mai dietro il peso dello svilimento. Quello che sta sulle spalle di chi sopravvive senza vivere. Sospirava piena di luce tra i capelli e immaginava di impregnarsi d'autunno.
Come fosse mutazione di natura/naturale.
domenica 4 settembre 2011
sabato 3 settembre 2011
Ritornelli di voci esauste. E' notte e dovresti guardarmi sotto la pelle. E' buio e dovrei odorarti la nuca senza perdere tempo. Cerchi concentrici e nessuna spinta per l'onda. Questo è/noi non siamo. Ritornelli di voci afone stanche di ripetizioni e ripetizioni. Quasi vuote ormai nella costrizione ciclica. Vorrei mi stupissi. Nel bene e nel male. Scuotimi la testa straziami la bocca.
venerdì 2 settembre 2011
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