lunedì 30 maggio 2011


Descrivere certe cose è impossibile. Stanno là e tu lo sai e questo basta e lasci che stiano senza più ossessionarti. Tutti gli animali stanchi che mi circondano. Bestie che sbavano di incompiuto e si trascinano. Quello che non vorrei mai essere. La mia vita o forse solo il mio vivere... sta cambiando così tanto. Avrei voglia di raccontarti mille cose, ti vorrei di purezza infinita e mia. Però certe cose ora stanno solo là... e ti basta sapere questo e lasci che abbiano ancora luce e sorridi. Ho trovato tanto ed ora ho il cuore più fermo. Lascio a lui il suo posto senza straziarlo. Mi sono chiesta se la vera essenza stia solo negli attimi, nel passare veloce di ogni cosa. Lo spessore intimo di ogni emozione è giusto un attimo. Siamo noi sempre, vinti da qualcosa che non so capire, che dobbiamo dilatarlo. Fino a consumarlo. Dobbiamo dilatare l'attimo/espanderlo/denaturalizzarlo fino a perderlo.


Quelle lune solo tue resteranno là
attimo dopo attimo e dopo attimo.
L'essenza di noi/pura.
Nell'attimo
per salvarci in eterno. 

Semplice perfezione.
Incantevole
in assenza di rumore.

Ogni cosa aspetta solo me.

sabato 28 maggio 2011


Ho una collezione di lune
imbalsamate sul davanzale.




E poi ora l’immagine di tutte le madonne sul letto
di quei mariti e di quelle mogli di un tempo.
Flash odorosi e romanticamente antichi.
Erano bulbi attenti all’intimo della vita.
Erano anelli di promessa


non amplessi d’egoismo

in solitudine.




lunedì 23 maggio 2011


Ti avrei rubato l'anima di quel momento...

Avrei sempre voluto trattenere tutto
/più di quanto io sia stata capace.

Ho voglia di mangiarti
e tremo.

sabato 21 maggio 2011

Stava orizzontale e respirava lentamente.
Il fiato che sputava sembrava potesse solidificarsi un po'
tenendo mischiata ogni consapevolezza.
E' solo una questione di intenti.
Aveva i piedi nudi e freddi con le unghie dipinte di rosso.
Più passavano i giorni e più capiva la sua forza.
Il tempo dei giusti sarebbe arrivato
travolgendo ogni via di mezzo.
Le cose che vedeva, ora con lucidità,
le sembravano superficiali e lontane.
Stava orizzontale e respirava lentamente
con le spalle liquide di serenità.

giovedì 19 maggio 2011



Resto a bere pesando ogni movimento di me.
Tutto quello che vedo
è comunque molto meno.
Solo ora non ho alcuna frustrazione di rinuncia.
Ora io capisco con semplicità
/che sarà faticoso trovare qualcosa di almeno quanto.
E' vero anche che mi diffondo molto spesso
senza dare spazio. Vittima di giudizio immediato.
Quello che do io. Prima ancora che sia.
Se mi immagino anche solo in un contatto brevissimo
con un'altra fisicità
trovo una profonda sensazione di disagio.
Così aspetto e mi resto stretta.
In un tempo, più immaturo di questo,
avrei maledetto il mio essere.
Mi sarei implorata
guardandomi allo specchio
chiedendomi di essere diversa.


Non mi sento libera e non voglio esserlo.
sono solo profondamente
liberata.

sabato 14 maggio 2011



E c'aveva un sacco di colori. Ma proprio tanti.
Ogni gioco un colore. Ogni colore un umore.
Sempre bello/sempre in espansione.

venerdì 13 maggio 2011



Ho guardato e basta per un tempo lunghissimo.
Ora.io.so
che ricomincio a vedere.

I miei occhi
/come cunicoli di magia.



Ora.io.vedo.

martedì 10 maggio 2011


E c'erano volte in cui si mordeva un labbro e restava così,
con la testa inclinata nello stesso verso del suo naso imperfetto.
Erano quelli i momenti in cui lo sentiva ancora premere
da qualche parte in lei.
Le veniva da chiedersi per quanto ancora, senza smarrimento.
Semplicemente/per quanto ancora? 
Si accendeva una sigaretta
e si inzuppava nel languore che le impregnava lo stomaco.
Erano attimi di un'intensità bellissima.
Non era semplice nostalgia, era qualcosa di più intimo.

lunedì 9 maggio 2011



La luce si diffonde
si spalanca il dentro e io tremo.
Riflessa in qualcosa di mio.
Più di sempre.
Mi travolgo.

domenica 8 maggio 2011


Ricordati sempre certe cose. Osserva il tempo lento con gli occhi di chi guarda. Cerca tutti i bisogni che hai dimenticato, quelli che ti sono caduti nella corsa, quelli che credevi ormai morti. Ritrovali. Asciugati con il sole dall'umido di tutte le promesse. Inizia da quel punto luminoso che ti resta schiacciato all'altezza del fiato. Ricomincia tutto là, senza tanti giri. All'altezza del fiato.

giovedì 5 maggio 2011

La luna ha vegliato tutto il giorno. Attenta ad ogni cosa s’è messa a guardare, col volto tremante e limpido. Osservava serenamente, tanto c’era il sole a coprirla. Così, mentre guardava, un qualcosa poteva diventare pensiero e un colore trasformarsi in sospiro. Un volto visto per sbaglio mutava in forme conosciute che hanno già preso un loro posto. Anche se viste per poco, trovate appena. Il pensiero si ingrossava percependo qua e là in un giorno, che poteva essere come mille altri, una presenza nuova. E’ bello il gioco della gente. Il vivere che piatto diventa gonfio. Davanti a chi sa che può giocare e senza paura apre le cosce alla fantasia. Che sia un pungolo di un attimo o che sia per fermarsi nel tempo non importa. E’ già tanto quel poco. La spinta di un onda nuova che sale cola e poi finita si fa bava...

mercoledì 4 maggio 2011


Muovo intensamente le ciglia imperfette. Come ramoscelli di lavanda che profumano l’aria. L'immaginazione sfama. Onde fluide e dense di voci buone. Gli occhi cercano l’iperuranio che da sempre lecca le mie tempie. Un pensiero fisso al di là dell’orizzonte. Attendo con il corpo immobile di movimento, con l’atteggiamento di chi ha imparato a misurare il respiro nell’attesa. E’ così carnale quella linea blue. Provo ad attraversarla ogni tanto di notte, quando il respiro di tutti è più puro. Mi singhiozza il petto di energia.

 
Quanto può essere sensuale mordere una mela?
Sorrido.

lunedì 2 maggio 2011


Tornavo dalla pioggia
e avevo ripiegato per bene nelle tasche
diverse considerazioni.
La strada c'era complice
si muoveva sinuosa di curve
/assecondava quasi cullando i pensieri di ognuno.
Io credo ci sia una possibilità.
Riuscendo nell'emotività
potremmo offrirci una buona possibilità.
Mi disorienta il vuoto che trovo
nei riflessi di lui che per troppo
è stato il mio unico pieno.
Però forse è normale 
quando si inizia a non amare più.
Tornavo dalla pioggia
e mi sentivo umida
/nel bello.