Tornava spesso a cercare quella sensazione capace di nutrirla. Si stava sedimentando ogni cosa in lei. Solo qualche brevissimo rigurgito che però non lasciava spazio a nuove considerazioni. Era tutto come sempre e quel sempre era una ripetizione troppo offensiva ormai per il tempo che invece voleva e doveva essere vissuto nell'oltre. Riscopriva tutti i valori ed era certa di quanto fossero insapori le vie di mezzo. Imparava l'autostima e il merito. Suo e di nessuno. E quella incompletezza la offendeva più di sempre. Che sapore avranno le farfalle? Quello dei sogni. Lo stesso dei sogni. Giocava tra terra e cielo la sua partita e si liberava di rumorosissimi pesi. Si svestiva piano piano e si illuminava di autenticità. Esistono affinità elettive ma esiste anche la consapevolezza che non sempre si possono compiere. Non sempre si posizionano al centro esatto di due fasci di luce. Le faceva pizzicare la lingua l'odore della pioggia e il silenzio ormai non la tagliava più.
6 commenti:
Le farfalle hanno il sapore dei sogni.
Ok, quest'immagine mi ha decisamente colpito, lasciato in sospeso, sospeso.
Bel pezzo, walkinblue... e grazie di essere passata da Alphaville. :)
7
Una ripetizione troppo offensiva.
Non avrei saputo dirlo meglio.
stare nel mezzo è una scelta, spesso dettata dal non voler reggere responsabilità estreme, che non è certo una sconfitta...
Lei... sei tu?
ehi gio ma a te che importa?
7
Le farfalle hanno quel sapore lì.
Ne sono certa.
Grazie a te.
Lisa
Piroette.
;)
Gio...
Lei è lei
io sono io
siamo a prescindere no?!?
Sii curioso sempre
è un pregio.
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