Ricordo ogni fisiologico bisogno.
L'unico dente di una bocca
tra balletti di lingua.
Visioni. Alterazioni.
Fatica.
Cerco spesso irrisolti
per ritrovarmi esattamente lì.
Credo tu così ci stia salvando/
credo.
Ascoltare sarebbe buono
lasciare andare provvidenziale.
Non so dove intendo arrivare
ed ora inizia il tempo dei colori vivi.
Il caldo e la pelle bollente.
Un'estate fa implodevo in ogni respiro
oggi aspetto a cosce aperte
ogni eventuale probabilità.
Sono diverse le intenzioni
sono diversa io/
da te tantissimo.
Un ritmo emozionale che mi altera...
le luci spente di una giostra
il ritornello di tutte le voci che là sopra ridevano
circolo vizioso di continuità e fine.
Come è normale che sia.
Sto qui e tutto da capo ancora una volta
/troppo
una spinta del bacino
e ancora un'altra. Ancora.
Sarà qualcosa o forse niente/
sarà la corsa o magari solo la rincorsa/
sarò io con tutto l'umido di cui sono capace/
sarà che delle volte si raccoglie sabbia
per tirarsela in faccia/
qualcosa che gratta la gola/
come il bello che sembra inevitabile/
quello mio/quello che io posso/
puoi stare ancora un po' se vuoi/
puoi lucidarti le scarpe e sentirti ancora più bello/
se vuoi/
senza alcuna fatica che non è necessaria/
non per te/non per te fuori da noi/
mi obbligo all'immobilità e respiro lungo/
respiro e mi accetto/immobile
che poi eventualmente
piano piano.
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