martedì 1 maggio 2012


Stava strana lei, pareva appena scesa da un autobus di quelli che tornano dal mare dopo una giornata prepotente di sole. Le distanze si dilatavano come dentro un vetro fondo. Non era una bella sensazione, non riusciva nemmeno bene a capire dove iniziava e dove finiva, ma sicuramente non era una bella sensazione. Si sentiva lontana. Quasi sembrava che tutte le importanze scelte fino a quel momento si ribaltassero, il conosciuto diventava sconosciuto, le priorità facevano cerchi concentrici per poi richiudersi su se stesse. Lei aveva come un branco di bisonti nello stomaco, impetuosi scalciavano alzando terra e scolorendosi di polvere. Li sentiva sempre più spesso e allora ricordava ogni volontà e tutti i motivi per i quali aveva iniziato a muoversi, risentiva se stessa e la paura che inesorabile sta in ognuno di noi. Aspettava. La nostalgia se la sistemava bene sulle cosce per accudirla. Aspettava. Di tanto in tanto si sorrideva ed era lieve. Tra lei e lei. Lieve.

4 commenti:

DelleVolte ha detto...

Grazie. Per i bisonti, su tutto.

PSICOTAXI ha detto...

scrivi benissimo, complimenti.

walkinblue ha detto...

DelleVolte

Non ringraziarmi.
Loro sono/su tutto.

walkinblue ha detto...

PSICOTAXI

Grazie...